Ottimizzare foto: guida all'ottimizzazione immagine
Hai un blog aziendale? Scrivi articoli per la tua attività o per conto terzi? Allora devi necessariamente sapere perché è importante ottimizzare foto in ottica SEO quando aggiungerai delle immagini ai tuoi post.
Esatto, hai capito bene: ottimizzare foto che aggiungerai ai tuoi articoli, oltre ad essere fondamentale per rendere i contenuti più attraenti e coinvolgenti per gli utenti che leggeranno ciò che hai scritto, ha anche un impatto sulla SEO.
Dunque, è importante sapere come funziona l’ottimizzazione immagine lato SEO con esattezza, in modo da poter aggiungere ai tuoi prossimi articoli delle immagini ottimizzate che rendano la lettura piacevole per gli utenti e che serviranno a migliorare la SEO per i motori di ricerca.
Immagini ottimizzate, miglior posizionamento in SERP
L'ottimizzazione immagine in ottica SEO prevede la creazione o la ricerca di immagini di alta qualità, oltre che di ottima risoluzione.
Il processo non si limita, come vedremo tra poco, alla mera ricerca di immagini gradevoli alla vista: bisogna anche rinominarle correttamente, per permettere ai crawler dei motori di ricerca di comprendere al meglio il contesto della pagina e di cosa parla il tuo articolo.
Le immagini ottimizzate secondo le regole SEO, infatti, sono in grado di fornire ai motori di ricerca importati informazioni contestuali: questo potrà migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, che mostreranno il tuo articolo più in alto per le query di ricerca pertinenti.
Come scegliere e ottimizzare le foto
Prima di ottimizzare foto in ottica SEO, bisogna scegliere quali utilizzare.
È sempre meglio usare immagini originali piuttosto che foto d'archivio, soprattutto se scrivi per un blog aziendale: gli utenti apprezzeranno infatti foto scattate direttamente dalla tua azienda, nei suoi locali, o ai suoi prodotti.
Se non disponi di immagini originali che puoi utilizzare, o se non hai a disposizione una buona fotocamera per scattare immagini di qualità, puoi anche ricorrere a siti come Unsplash, che forniscono gratuitamente immagini di alta qualità, pronte per essere ottimizzate.
Le immagini, ovviamente, devono essere pertinenti all’argomento dell’articolo.
Una volta effettuata la scelta, è possibile passare ad ottimizzare foto in ottica SEO.
Innanzitutto, per prima cosa, le immagini vanno ridotte a livello di dimensioni, per non inficiare la velocità di caricamento: una pagina che carica troppo lentamente, infatti, rischia di far fuggire i lettori.
Il secondo step dell’ottimizzazione immagine è la scelta del nome file corretto: si tratta di una delle azioni fondamentali lato SEO, perché i crawler dei motori di ricerca non visualizzano l’immagine, ma la valuteranno in base al nome del file.
Prima di caricare qualsiasi immagine, quindi, assicurati di aver assegnato un nome corretto all’immagine ottimizzata che contenga le keyword principali del tuo articolo, quelle per le quali vuoi posizionarti.
Le parole con cui rinomini il file immagine devono essere separate mediante trattini e non spazi, per favorire la scansione da parte dei crawler.
L’importanza dei tag alt e delle didascalie
I motori di ricerca, inoltre, tendono a premiare tutti i contenuti che si preoccupano di ottimizzare foto arricchendole con un attributo HTML: il tag alt.
Il tag alt è definito anche “testo alternativo”: si tratta del testo che descrive accuratamente il contenuto dell’immagine e che, oltre ad aiutare i crawler, aiuta i soggetti ipovedenti o tutti gli utenti nel caso in cui vi siano difficoltà nel caricamento dell’immagine ottimizzata.
Anche nel tag alt, ovviamente, vanno inserite accuratamente le parole chiave per cui ci si vuole posizionare.
Dopo l’ottimizzazione immagine vera e propria, non dimenticare di arricchire le foto che hai scelto per il tuo post con le didascalie: anche se queste non hanno impatto diretto sull’ottimizzazione SEO, sono visibili dagli utenti, e dunque possono migliorare l’esperienza del lettore.
Adesso che sai come puoi ottimizzare foto in ottica SEO, ti interessa sapere come funzionano i motori di ricerca? Allora leggi il nostro articolo dedicato!